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mercoledì 22 settembre 2010

Perfetto

“Perfetto!”. Questa è un’espressione che usa sempre una mia collega di lavoro quando è contenta di un progetto, di un’intervista particolarmente riuscita, di un dato di ascolto confortante. A me quest’espressione è sempre sembrata esagerata, quasi sprecata. Cosa è veramente perfetto? Tutto è migliorabile, si può sempre fare di più.
Sabato sera, invece, al termine de La luce nella notte a Milano, mi è saltata alla mente proprio quest’espressione: “perfetto”. Gesù, quella sera, ha fatto bene ogni cosa. Tutto, anche l’insuccesso nel fermare e “convincere” qualcuno ad entrare in chiesa, ha avuto un senso. Noi uomini riusciamo a vedere solo una parte del disegno. Solamente Lui, l’onnipotente, che tutto sa e può, riesce ad avere la visione globale.
È stata la mia prima missione di strada con Nuovi Orizzonti. E Gesù, nel pomeriggio, mi ha regalato come compagna Irene, un vero angelo, che con infinita gioia, annunciava a tutti che Gesù li ama e vuole renderli felici. Io, timoroso all’inizio, Gli ho detto: Gesù, mi hai messo in questo casino? Ora sono problemi tuoi, manda il tuo Spirito e fammi parlare la lingua di tutti quelli che incontrerò, come hai fatto con gli Apostoli a Pentecoste.
E Gesù ha subito raccolto la mia sfida. Ho cominciato ad affidarmi a Lui, a chiedere a Maria di pregarlo di aiutarmi. E, improvvisamente, la mia lingua si è sciolta. Ho cominciato a parlare e dicevo cose che ora non sarei più in grado di ripetere.
Irene ed io ci siamo spostati poi ai mercatini di Senigallia, una zona dietro la stazione di Porta Genova. Vi si accede da una piccola discesa, che, ricordando le parole di Chiara, ti fa pensare alla discesa di Gesù agli inferi.
Lì abbiamo toccato con mano la morte, lì è il regno di Satana. Abbiamo parlato con alcuni quindicenni che stavano “fumando il fumabile”. All’inizio uno di loro ci ha presi per spacciatori. Poi abbiamo incontrato tanti extracomunitari e tanti abitanti della strada, i famosi “pankabbestia”.
Qui ho toccato cosa vuol dire vivere l’inferno, noi non sapevamo cosa fare e cosa dire: abbiamo ascoltato, parlato, poi siamo stati letteralmente cacciati via.
Dopo questa esperienza davvero forte, che mi ha riportato coi piedi per terra, ho affrontato la sera in strada assieme a Giuseppe.
Gli incontri che mi sono rimasti più nel cuore sono stati tre:
Un ragazzo che per nessun motivo voleva entrare in chiesa e che, dopo circa 30 minuti, è entrato solo perché la smettessi di chiederglielo, poi nell’uscire mi ha detto di avermi mentito sul suo nome, perché non voleva neanche che sapessimo come si chiamasse. “Ma ora so che posso fidarmi: mi chiamo Benedetto”. Spero davvero che il Signore lo benedica sempre.
Poi è stata la volta di una coppia. Mi hanno praticamente fatto il terzo grado. Anche loro, dopo più di 30 minuti, si sono convinti a entrare. E lei, davanti a Gesù eucarestia, ha cominciato a piangere. Poi, si sono abbracciati. Alla fine, lui mi ha detto: “stasera ho capito che tu hai incontrato Gesù e vedo che sei davvero felice. Spero che questo capiti un giorno anche a noi. Spero anch’io di incontrare davvero Gesù e che possa cambiare la nostra vita.”.
Io credo che questo sia già successo e presto se ne accorgeranno.
Alla fine della serata, Laura mi ha proposto di andare insieme a don Roberto e ad altri missionari ai giardinetti dai “tossici”. Ma Gesù ha voluto che io e lei perdessimo il gruppo e decidessimo di tornare indietro. Perché sulla strada del ritorno ho incontrato Simone, un ragazzo “rasta” a cui, due mesi prima, io avevo parlato della luce nella notte.
Quel pomeriggio avevo proprio pensato a lui. Avevo dimenticato di invitarlo. Allora, ho lanciato l’ennesima sfida a Gesù: “se lo vuoi, fammelo incontrare”. Detto, fatto!
Simone e il suo amico Luca, ci hanno subito seguito, senza capire bene dove li stessimo portando. Quando, poi, hanno realizzato che volevamo farli entrare in chiesa, sono stati un po’ titubanti. Poi, ci hanno detto: va be’, al limite usciamo subito.
E, invece, sono stati totalmente presi da Gesù. Hanno scritto la loro preghiera con le lacrime agli occhi e l’hanno depositata ai piedi del Santissimo. Io e Laura abbiamo detto loro di prendere i “bigliettini” e che lì ci sarebbe stata la risposta di Gesù. E, ovviamente, così è stato. Luca ha subito telefonato alla sua fidanzata, ordinandole di uscire di casa e correre in chiesa, lei è arrivata e i tre hanno parlato a lungo con don Roberto. Spero che Gesù possa davvero riscaldare i loro cuori.
È proprio vero che quando ti affidi a Gesù, vivi il Paradiso, scopri che anche sulla Terra si può assaporare il Cielo. E io il cielo l’ho toccato con mano. Gesù, grazie perché mi ami così, in questo modo PERFETTO!!!
“Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli”. (Lc 10, 19)


Antonio 

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TUTTO PASSA......... SOLO L'AMORE RESTA solo l’AMORE può scardinare i muri dell’indifferenza che imprigionano l’anima in una solitudine mortale. Solo l’AMORE può distruggere l’angoscia di cuori impietriti dall’odio e dalla violenza. Solo l’AMORE può ridare speranza a chi, colpito dalle terribili sferzate della vita, giace prostrato nella disperazione. Solo l’AMORE può far germogliare la GIOIA di vivere nei deserti dell’umanità........... Chiara Amirante