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mercoledì 23 novembre 2011

“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”

Lunedì ore 06.30 sfreccio sull’autostrada A4 alla volta dell’aeroporto di Orio al Serio dove mi attende il mio solito Airbus color lilla/violetto che mi scodellerà per la centoventiduesima volta (o giù di lì) nelle ormai gelide lande polacche e dove cercherò, come sempre a fatica, diguadagnarmi la pagnotta.
Poco prima dell’uscita di Bergamo il mio occhio viene rapito sulla destra dal “Kilometro rosso” una mega-paratia di alluminio rosso lunga appunto un chilometro dietro la quale si nasconde il parco scientifico e tecnologico voluto da un noto imprenditore locale. Alla sinistra dell’autostrada invece le barriere antirumore nascondono il Santuario della Madonna dei Campi dove il rettore don Luigi ha fortemente voluto e organizzato il cenacolo di preghiera di Nuovi Orizzonti attivo dal settembre scorso dove a ogni incontro partecipano dalle 100 alle 130 persone (fra cui tanti Cavalieri della Luce).
Da un lato il mondo del lavoro, dell’imprenditoria, del business, dall’altro quello della fede, della preghiera, di Dio. Due mondi a volte molto distanti, a volte addirittura in antitesi.
Poi il pensiero mi si fissa sulla fulminante poesia di Ungaretti “Soldati” del 1918 che recita in un unico verso: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” e trovo quello che in quest’epoca può essere il punto di incontro fra questi due mondi: l’incertezza.
Un paio di settimane fa mi trovavo ad un convegno organizzato proprio all’interno del “kilometro rosso” dove una
compilation non indifferente di imprenditori si è trovata per discutere sulle prospettive dell’industria europea dei
metalli (di cui mi pregio di far parte da una ventina d’anni a questa parte) il relatore principale era uno dei direttori del Fondo Monetario Internazionale responsabile per l’Italia, Grecia, Portogallo ed altri Paesi minori che dal suo privilegiato osservatorio di Washington ci ha fatto una fotografia della situazione macroeconomica mondiale.
Quella che stiamo vivendo è una crisi epocale, molto peggiore e diversa dalle crisi congiunturali tipiche dei cicli economici tradizionali.  È una crisi che segna la fine di un modo di fare economia e finanza, ma il peggio è che non consente di immaginare quale sarà il modello che potrà essere seguito nei prossimi anni.
In sostanza si vive in un incertezza e caducità mai visti, come le foglie d’autunno, appunto!
Tutte le solide basi costruite in una vita di lavoro possono essere sbriciolate in un nanosecondo e ci possiamo trovare a milioni in condizioni di difficoltà economica quando non di povertà.
Il tutto aggravato dal fatto che una fetta costituita da due terzi della popolazione mondiale sta al contrario conoscendo un periodo di crescita economica e benessere (per quanto mal distribuito) mai visto nella storia. Un mondo molto diverso dal nostro per cultura, storia e religione, ma che ben presto avrà la potenza economica e militare sufficiente (volendo) per dominare il pianeta.
Mi rendo conto che nel disegno di Dio per l’uomo questa incertezza, questa precarietà sono perle preziose perché consentono di affidarci a Lui a patto di vivere i suoi insegnamenti e di non consumarci nell’angoscia e nella preoccupazione del domani.
“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”
Ungaretti scrisse questa poesia quando si trovava al fronte in quella che fu, fino ad allora, la guerra più sanguinosa della storia e in questo flash coglie tutta la fragilità della condizione umana di fronte ad eventi non dominabili dalla nostra singola volontà.
E allora? Allora aggiungo un mio semplice seguito a questo straordinario verso:
“Se io, piccola foglia, devo volare via, allora voglio che il vento sia Tu.
Non so dove mi porterai, ma voglio esserci per vederlo.
Voglio esserci con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze!
Un mondo nuovo e si dischiude davanti a me
Denso di rischi e incertezze
E se la mia schiena non dovesse reggere
Allora sii Tu il mio sostegno, Grazie Signore Gesù”

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TUTTO PASSA......... SOLO L'AMORE RESTA solo l’AMORE può scardinare i muri dell’indifferenza che imprigionano l’anima in una solitudine mortale. Solo l’AMORE può distruggere l’angoscia di cuori impietriti dall’odio e dalla violenza. Solo l’AMORE può ridare speranza a chi, colpito dalle terribili sferzate della vita, giace prostrato nella disperazione. Solo l’AMORE può far germogliare la GIOIA di vivere nei deserti dell’umanità........... Chiara Amirante